Comunicato Stampa
23/10/2007
RINCARI DELLA PASTA: PLAUSO ALL’APERTURA DELL’INDAGINE ANTITRUST DA ADOC, ADUSBEF, CODACONS, FEDERCONSUMATORI, CHE AVEVANO DENUNCIATO ODIOSA SPECULAZIONE, CULMINATA NEL RIUSCITO SCIOPERO DEL 13 SETTEMBRE.
Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori, che per denunciare l’odiosa speculazione da filiera di alcuni prodotti di prima necessità ed indispensabili per le già taglieggiate famiglie italiane,come latte, pane e pasta, avevano indetto un riuscitissimo sciopero della pasta lo scorso 13 settembre, plaudono alle decisioni dell’Antitrust, che ha aperto un’istruttoria per possibili violazioni della concorrenza per gli aumenti dei prezzi della pasta.
Anche il grande successo dello sciopero della spesa e della pasta organizzato in molte piazze italiane dalle associazioni dei consumatori Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, culminato con la visita all’Antitrust, deve aver contribuito a sensibilizzare Governo e forze politiche, per convocare subito dopo un tavolo da parte dei Ministri Bersani e De Castro.
L'adesione maggiore allo sciopero della pasta, che aveva visto le televisioni ed i giornali di tutto il mondo a raccontare l’evento, era stata registrata a Catania (71%), Bologna (69%), Firenze e Roma (68%), seguite da Perugia (65%), Torino (64%), Milano (63%), Palermo e Bari (62%) e Napoli (60%). La "massiccia adesione" dei cittadini alla protesta, "dimostra come l'aumento dei prezzi di questi ultimi giorni sia un fenomeno fortemente sentito dalle famiglie, che non vogliono più subire passivamente le speculazioni".
Infatti i produttori di pasta continuano a dare numeri sbagliati sull'aumento del costo del grano, per giustificare una speculazione in atto sui prezzi. .
Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori hanno già dimostrato come l'annunciato aumento del 20% del prezzo della pasta sia privo di qualunque fondamento, ma ora ne danno una ulteriore dimostrazione, fornendo ulteriori precisazioni.
E' vero che nel 2007 il grano duro è aumentato, peccato che nel 2005 abbia raggiunto il suo minimo storico, come dimostra la tabella sotto riportata, ma i produttori di pasta se ne sono guardati bene dal diminuirne il prezzo, incassando in tal modo lauti profitti. Insomma hanno fatto come i petrolieri, anzi peggio, perché mentre i petrolieri hanno solo una doppia velocità, ossia abbassano il prezzo della benzina solo dopo parecchi giorni dalla diminuzione del prezzo del barile, i produttori di pasta non hanno mai abbassato i prezzi, anzi dal 2001 ad oggi li hanno aumentati del 36%, pur essendo il prezzo del grano calato ininterrottamente dal 2001 (183 euro a tonnellata) al 2005 (140 euro). Abbiamo elaborato i dati Ismea che si riferiscono al prezzo medio del frumento duro fino, ossia la
qualità migliore e più cara che ci sia in Italia. Ebbene dal 1993 ad oggi il prezzo più basso si registra nel 2005, ed in particolare il picco più basso è di 130,02 euro a tonnellata raggiunto nel maggio del 2005, eppure il prezzo finale della pasta tra il 2004 ed il 2006 è rimasto invariato, come mai?
giovedì 25 ottobre 2007
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