giovedì 4 gennaio 2007

L’Antitrust ribadisce: le promozioni devono essere chiare. E condanna H3g su segnalazione di Federconsumatori e Adusbef
Casa e Utenze - Utenze
La società telefonica H3G è stata condannata dall’Autorità per la concorrenza perché i due messaggi pubblicitari relativi alle offerte di telefonia mobile “No Tax e B.smart” costituiscono “pubblicità ingannevole”. L’Antitrust si è pronunciata su segnalazione del 13 settembre 2005 della Federconsumatori e dell’Adusbef. H3G dovrà pagare una sanzione pecuniaria maggiorata del 60 per cento in considerazione dell’aggravante che è già stata destinataria di altri provvedimenti di “ingannevolezza”. La Delibera dell’Antitrust (Provv. 15299 Bollettino AGCM del 12/2006) - commenta Angelo Ferraiuolo responsabile del settore telecomunicazioni di Federconsumatori - costituisce un significativo punto di riferimento sia per i consumatori, che hanno ora maggiori certezze circa la comprensibilità e completezza dell’informativa commerciale a cui hanno diritto, che per gli operatori di telefonia che non hanno più margini di scusa” per continuare a “pubblicizzare” offerte di telefonia con messaggi confusi e poco chiari e con omissioni di informazioni rilevanti. L’Antitrust ha stabilito in maniera chiara ed esplicita che “la completezza della comunicazione pubblicitaria deve coniugarsi con la chiarezza delle condizioni di fruizione delle offerte pubblicizzate: pertanto tutte le informazioni che attenuano in modo considerevole la portata delle offerte pubblicizzate devono essere fornite contestualmente al messaggio pubblicitario e non può essere sufficiente a sanare tali carenze informative il rinvio al altre fonti informative del tipo “…per informazioni e condizioni economiche visita il sito www…oppure vai presso i negozi…”.Federconsumatori nel confermare il proprio impegno per il rispetto da parte degli Operatori di telefonia delle regole “in materia di pubblicità” così chiaramente descritte dall’Antitrust, invita i consumatori a diffidare delle offerte di telefonia promosse con “messaggi pubblicitari incompleti e poco chiari che rinviano per limiti e condizioni al sito web ed ai negozi collegati”.

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